Maristella

1- VIA GALILEO GALILEI

E’ la via, (via con case all’avanguardia in un quartiere popolare e periferico) la casa dove sono cresciuta per cui per me bellissima e importantissima e dove ho trascorso momenti sereni, felici come la nascita dei miei fratellini, spaventosi e tristi come la morte di mio padre, ma mi vorrei soffermare sull’importanza della mia formazione nel cortile, scuola di vita. Il cortile, la strada era animata da tanti bambini, 10, 20, 30 tra cui distinguevo amici intimi e compagni di giochi, era davvero uno spaccato della società; sentivo il nostro cortile protettivo ma anche capace di accogliere gli altri e sereno con i nostri giochi preferiti come il “gioco delle 7 pietre”(che non ho mai visto fare a nessun altro), respiravo l’atmosfera di condivisione, divertimento, competizione, liti maschi contro femmine (con la solidarietà femminile e i brutti tradimenti degli  amici maschi), tensioni e poi risate, racconti fantastici e terrificanti, corse, competizioni, di dolorose cadute, di umiliazioni, monellerie, ingiustizie, processi, condanne e assoluzioni, trasgressioni, fughe…il piacere della corsa, di sporcarsi, di essere scelti.. sentirsi liberi e anche privilegiati perchè appartenenti ad un bel gruppo capace di organizzare tante iniziative, perfino le “Olimpiadi”.. una sensazione di eterna amicizia.. ricordo nettamente l’osservazione degli adulti con il mio occhio di bambina le differenze fra i tolleranti e gli intolleranti, i felici e gli infelici, i ceti sociali differenti anche fra noi bambini.

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18 – IL PINO

E’ il punto centrale dei licei e altre scuole superiori e per me che frequentavo, ancora una volta, una scuola periferica ed isolata era un luogo dove desideravo molto andare per poter socializzare, fare incontri casuali ed interessanti, insomma appena potevo correvo letteralmente lì per poter respirare quell’atmosfera che probabilmente idealizzavo.

21 – CATTEDRALE

La cattedrale mi fa affiorare tanti ricordi densi di emozione che si sono svolti in varie epoche della mia vita, ne cito alcuni che mi affiorano d’istinto. E’ stato il primo il cantiere in cui con curiosità ed eccitazione sono salita sull’impalcatura e dove mi hanno fatto provare a lavorare sul fantastico affresco del 1200: avevo 16 anni e nelle vacanze scolastiche frequentavo la Soprintendenza per vedere se il lavoro del restauro mi interessasse, quello è stato sicuramente uno dei momenti fatali!! Luogo suggestivo, opera straordinaria (l’inferno), compagnia brillante e spiritosa e anche incoraggiante, che dire?! Era fatta, meraviglioso!! Ero lusingata, felice, fiera e, ad un tratto mi cade la spatolina preziosa dalle mani dall’impalcatura e finisce definitivamente dietro un altare. Mortificazione tremenda, credo di essere diventata tutte le sfumature del bordeaux, prima di felicità e poi di vergogna.

24 – LA MARTELLA LA CAMPAGNA

Ho dei ricordi di giornate estive da adolescente bellissime, serene ma anche noiose. E adesso è un grande piacere vedere la campagna vissuta tutti insieme con la famiglia e dove le mie bimbe amano stare tanto da voler organizzare ancora ora da adolescenti il compleanno!! Grande senso di benessere.

26 – IL CORSO CON LO STRUSCIO

Era il punto di ritrovo di tutti i ragazzi di Matera per cui avveniva tutto lì, le prese in giro, i corteggiamenti, gli inseguimenti, era così fondamentale per me e la mia amica I. quando ci fu la fortissima scossa di terremoto del 23 novembre 1980, noi essendo per strada non avendo avvertito granché corremmo un po’ su e giù senza capire la gravità della scossa e poi continuammo imperterrite a passeggiare fino all’ora pattuita, con conseguente strapazzata dei genitori ormai in preda al panico.

31- CHIESA DEL PECCATO ORIGINALE

Il mio lavoro mi ha portata in luoghi fantastici che scatenano il piacere di godere di questi luoghi, come una persona privilegiata, ma ne citerò solo alcuni. Luogo strepitoso che ho condiviso lavorativamente con un equipe romana, e per me è un valore aggiunto perché è un’occasione di accrescimento. La responsabilità di mettere mano su dei dipinti così straordinari crea un rapporto con il lavoro che ti lega (a volte ti incastra) e ti ripaga di tutti i sacrifici che comporta (come la mancanza dei bagni). 

Grande gioia un anno dopo, ormai mamma, portare per l’inaugurazione di quel luogo magico le mie tre bimbe anche se alla fine non siamo riuscite ad entrare anche a causa della loro notevole vivacità ed eccitazione.

32 – CRIPTA DEI QUATTRO EVANGELISTI

Piccola chiesa rupestre all’interno di un magico giardinetto di ulivi nella periferia di Matera, circondata di brutti ed imponenti palazzi, sembra l’orto dei Getsemani. Bellissimi i bambini del quartiere che curiosi ci facevano compagnia dopo la scuola, e ci faceva molto piacere che, a dispetto di ciò che volevano i genitori, amavano quel posto. Anche il tenero D. B. veniva a trovarci a pranzo portando la sua teglia di salciccia e patate.
Felicità serenità.